Le feste e le tradizioni popolari sono il momento più divertente per andare alla scoperta di tutte le nuove e antiche usanze Pattesi, tre appuntamenti da non perdere.
Patti si trova a metà strada tra Capo Calavà e Capo Tindari, e gode di un ottima posizione panoramica. A nord è possibile ammirare delle Eolie e ad est la riviera di ponente del golfo. L’etimologia del nome vuol dire “sulla sponda” quella dove adesso si trova la “Villa Romana”.
Tindaris, invece,fu una delle colonie greche in Sicilia, dove all’interno si trovano gli scavi dell’antico teatro greco.
1.Festa di Tindari
La Basilica sorge nell’estremità del colle, risale alla fine del primo secolo a.C. , era fiancheggiata da due strade che confluivano nell’agorà. All’interno vi è un teatro di origine greca che fu rimaneggiato dai romani in epoca imperiale e veniva usato per spettacoli, lotte tre gladiatori e scontri tra animali.
La festa è in onore della Madonna nera, la cui statua è posta all’interno del santuario, dietro l’altare, sorretta da due angeli. La festa è preceduta dalla novena di preparazione e culminano come da tradizione nella solenne processione della sera del 7 settembre e nel Pontificale del giorno 8, durante il quale avviene l’offerta della lampada votiva.
I fedeli compiono pellegrinaggi da luoghi lontani per radunarsi attorno al suo simulacro, invocarla con acclamazioni o in silenzio, sciogliere un voto o formulare un serio proposito di cambiamento di vita, molteplici manifestazioni di un unico sentimento accomunante le migliaia di persone che giungono sul colle tindaritano in quest’occasione, come in tanti altri giorni dell’anno.
2.Festa di Santa Febronia
Santa Febronia, vergine e martire, patrona e concittadina di Patti, visse agli inizi del quarto secolo dopo Cristo e subì il martirio sotto l’imperatore Diocleziano. Pur appartenendo ad una famiglia agiata di origine pagana, conobbe la fede cristiana e fu battezzata dal vescovo S. Agatone ad una fonte, divenuta poi miracolosa, situata in una località detta per questo “Acqua Santa”.
La giovane Febronia, abbandonato il paganesimo, si consacrò a Cristo Gesù facendo voto di verginità e, a causa di questa scelta, dovette subire angherie di ogni genere da parte del padre, che già aveva in serbo per lei altri progetti di vita.
Per sfuggire infine alla collera paterna si nascose presso le grotte del Mons Iovis, presso l’attuale località di Mongiove. Ma il padre, scopertone il rifugio, la raggiunse e, accecato dall’odio per la fede cristiana, la uccise gettandone il corpo in balia delle onde. Il suo corpo venne ritrovato sulla spiaggia di Minori, in provincia di Salerno, all’interno di un’urna di marmo, e qui venerata da allora venerata come patrona con il nome di Trofimena.
La festa della santa, in occasione della quale i pattesi ricordano il martirio della giovane donna, si svolge ogni anno il 5 di luglio con l’esposizione nella basilica cattedrale delle sacre reliquie donate dai minoresi, mentre l’ultima domenica di luglio si svolgono i solenni festeggiamenti esterni con la processione lungo le vie del centro della effigie della santa e delle reliquie.
3. Processione del Venerdì Santo
Un appuntamento che da anni “entra” nel cuore di tutti e che si spera “ trovi spazio” anche e sopratutto nelle nuove generazioni, affinché possa avere un futuro. Alle 20:00 la processione delle undici statue lignee, di pregevole fattura, addobbate e sistemate dai responsabili di ciascuna di esse e dai tanti portanti, muoverà dalla chiesa di San Michele Arcangelo, per concludersi, dopo aver percorso le vie del centro storico, nella chiesetta della Provvidenza.
Lungo il percorso della processione, a cui prende parte anche il vescovo di Patti, vengono proposte dai chierici del Seminario e da alcuni rappresentanti delle parrocchie pattesi – che guidano anche la preghiera -, delle meditazioni sulle varie stazioni della Via Crucis.
“Ripercorrendo la via della croce – sottolineano nel loro messaggio i parroci della città – abbiamo la consapevolezza che in Gesù morto e risorto Dio ha manifestato il suo volto di Padre amorevole”. “Riconosciamo in Lui – proseguono – il nostro Salvatore e, nello stesso tempo, l’immagine e lo specchio dell’uomo nuovo, liberato dal potere delle tenebre e trasformato in segno di grazia per il mondo intero”.
Prodotti tipici di Patti
Questo territorio è noto per la coltivazione di ulivi e vitigni e per la coltivazione di vino mamertino DOC e dell’olio valdemone DOC. A Patti è possibile gustare i piatti tipici della gastronomia siciliana a base di carne e pesce fresco. Buoni anche i gelati, le granite e i prodotti della pasticceria. Tra le specialità dolciarie ci sono i cardinali preparati con le mandorle e ricoperti con la glassa e decorazioni cristallino di zucchero rosso e i pasticciotti ricoperti di zucchero a velo, ripieni di carne vitellina e di mandorle tostate e tritate, e decorati anch’essi con lo zucchero rosso.