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HALF DAY IN MONTALBANO

Volete trascorrere una giornata all’insegna del medievale? Vi proponiamo una mattina alla scoperta di uno dei borghi più belli d’Italia, Montalbano Elicona.

Dall’origine dello stello stesso nome “monalbus”, “monte innevato”, possiamo ricavare delle informazioni relative al territorio. Il paese difatti si trova su di un monte circondato dal fiume Elicona, posizione strategica scelta da Federico II d’Aragona per innalzare la sua fortezza, vigile così di tutti gli attacchi del circondario.

Duomo di Santa Maria Assunta e San Nicolò Vescovo


La prima tappa del nostro percorso è Il duomo di Montalbano Elicona o duomo di Santa Maria Assunta e San Nicolò Vescovo, situato nella zona storica del paese. Durante la successione delle tre epoche definite dalle diverse dominazioni, l’epoca normanno-sveva, aragonese-spagnola e contemporanea, la struttura ha subito innumerevoli cambiamenti, a partire dalla demolizione della primitiva rocca romana sulla quale si sono sedimentate le successive fortificazioni, sino ribaltamento dell’asse. La struttura presenta una struttura a croce latina e un tetto a capriate. Nell’ edificio risiede una delle opere dell’artista siciliano Giacomo Gagini.

Castello di Montalbano Elicona

Il castello di Montalbano Elicona si trova in provincia di Messina.  È ubicato in piazza Castello nel centro storico della cittadina, nel punto più alto del paese.Il castello di Montalbano Elicona nasce come presidio difensivo. Con gli Aragonesi  diviene Regiae Aedes di Federico III, che ne trasforma la pianta, facendo perdere al fabbricato la sua classica conformazione difensiva. Dopo la morte di Federico D’Aragona, terra e castello di Montalbano Elicona sono contese tra feudalità e demanialità.

Due diverse campagne di restauro hanno restituito un monumento fra i più belli della provincia e della Sicilia intera con destinazione sede espositiva

E’ di proprietà comunale e di recente è stato istituito il Museo delle armi ed è anche possibile ammirare la riproduzione del vestiario appartenente ai reali del tempo. Il 7 maggio 2015 in occasione del 1º convegno Internazionale di Studi su Arnaldo da Villanova è stata inaugurata la tomba e posta in risalto secondo l’importanza della figura. 

 

ALLA SCOPERTA DELL’ALTIPIANO DELL’ARGIMUSCO

L’Argimusco è un altopiano che si trova nei paesi di Montalbano Elicona, Tripi e Roccella Valdemone in provincia di Messina a circa 1200 m.s.l.m., situato nel versante orientale del parco dei Nebrodi. L’altopiano è molto conosciuto per la presenza di megaliti dalla forma molto curiosa, scolpiti probabilmente dall’erosione eolica. Alcuni di questi forse modificati dall’uomo.

L’itinerario si articola in mezza giornata, destinato a escursionisti che affronteranno un percorso di trekking di facile-media difficoltà. 

Il percorso inizia col sentiero principale in cui si trova la gigantografia della cartina che descrive le tappe dell’itinerario dell’argimusco.

 

I primi megaliti che si incontrano sul sentiero sono la virilità e femminilità. 

Distanti una trentina di metri l’una dall’altra, essi rappresentano simbolicamente la virilità maschile e la femminilità per via della forma.

Dal lato opposto si possono osservare il piccolo e grande mammut.

Nel sentiero successivo si trova l’Aquila, uno dei megaliti più suggestivi  presenti all’Argimusco, che ricorda nella forma il rapace, che è Simbolo di regalità e di maestosità.

 

Oltre ai megaliti, lungo il percorso sono presenti diverse qualità di piante, in particolare nella zona esposta a nord, grazie alla penombra, crescono diverse tipologie di orchidee selvatiche.

Il megalite successivo è forse il più caratteristico dell’Argimusco, alto decine di metri, l’orante si impone sull’altopiano.

Visto da est sembra una figura femminile in atto di preghiera. Un’antica leggenda vuole che quella figura altri non sia che una donna detta Marta d’Elicona la quale per sottrarsi ad un demone dei boschi preferì fari trasformare in pietra. Inoltre nel passato questo megalite svolse la funzione di osservatorio luni-solare.

Allineato con l’orante si trova la Grande Rupe, un imponente megalite che sembra delineare un gigantesco volto , che al tramonto si dipinge di un rosso intenso.

Nel percorso sono presenti tante altre rocce e megaliti dalla forma caratteristica, come il leone, il serpente, la doppia sfera, l’occhio la torre, il babbuino, il capro ecc… che insieme ai megaliti già descritti arricchiscono il patrimonio dei Nebrodi già pieno di bellezze naturali.

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