blog
montalbano
itinerariogagini
enogastronomico

SAN MARCO D’ALUNZIO

San Marco d’Alunzio è un borgo risalente al IV secolo a.C. . Quando venne conquistato dai Romani venne denominato “Aluntium”, e solo nel 1867 prese definitivamente il nome di San Marco. La cittadina visse il dominio di numerosi popoli che ne lasciarono il segno, come greci, bizantini, romani, ecc…

È situato a 540m s.l.m., si erge su un colle (il Monte Castro) appartenente al comprensorio del Parco dei Nebrodi e si affaccia sul mar Tirreno, infatti si può ammirare l’arcipelago delle Isole Eolie.

Riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia offre un’ampia scelta turistica come paesaggistica, scultorea, tessile, architettonica e orafa; infatti conta ventidue chiese, tre musei, numerosi campanili, rovine di un tempio ellenistico, diverse opere greche e bizantine. Caratteristica del territorio è la presenza del marmo rosso che ci racconta la storia millenaria di un paese che anche nelle murature più ordinarie rivela materiali di architetture di epoche diverse.

IDEA: museo della scienza e della tecnologia

Allestito nel Rinascimentale Palazzo Crimaldi, il museo ospita più di trenta exhibit interattivi in legno e circa cento modelli geometrici realizzati con la tecnica degli origami. Dedicato ad Archimede e alle sue teorie, esso si caratterizza per il suo approccio interattivo con i visitatori, volto a far conoscere le cause e gli effetti dei fenomeni che interessano la quotidianità.

 

Il termine IDEA sta per:

  • Interattivo
  • Didattica
  • Exhibit
  • Arte

E’ suddiviso in varie stanze, ognuna delle quali prende un nome diverso in base all’argomento trattato, tra cui:

La stanza del pi greco, dove attraverso una postazione, in cui si spostano le biglie dal triangolo al  cerchio, si può notare che le due aree sono equivalenti e che il pi greco equivale a tre volte il diametro di una circonferenza più un pezzettino.

La stanza degli origami o solidi platonici, realizzati in carta con l’antica tecnica degli origami. 

La stanza delle forme in cui attraverso l’uso di varie forme in legno è possibile spiegare alcuni teoremi, tra cui quello di Pitagora, e dare spazio alla fantasia e all’immaginazione.

 

La Tela di Penelope

Nata nel 1999, l’azienda mira a mantenere viva l’antichissima tradizione della tessitura. Le antiche “pezzare” (anticamente dette così le donne che tessevano la lana, poiché utilizzavano pezze vecchie per realizzare tappeti) hanno insegnato, a coloro che poi sono divenute le tessitrici del laboratorio, tutti i segreti della lavorazione artigianale, trasmettendo loro la passione che le animava.

La lavorazione dei tessuti usati avviene tuttora con dei telai che risalgono al ‘700. L’azienda produce complementi d’arredo, come lenzuola, tappeti, cuscini, che rivestono le case di molte persone.

 

Chiesa San Nicolò di Bari

Questo edificio, la chiesa madre di San Marco d’Alunzio, è stato edificato intorno al XVII secolo nell’attuale quartiere medievale del paese. L’interno è realizzato in marmo rosso di San Marco e vi sono dodici cappelle laterali in stile cinquecentesco ricche di opere di stile barocco e statue lignee. L’Altare Maggiore contiene un tabernacolo tardo-rinascimentale, ornato con angeli, tele raffiguranti l’Ultima Cena e la SS. Trinità. E’ presente nella Chiesa un organo risalente al 1700 in legno dorato e per azionarlo servivano due persone. All’interno è presente anche una tela realizzata da Giuseppe Tommasi nel 1655, raffigurante la Madonna del Rosario.

Chiesa Maria Santissima

Dedicata alla Madonna Assunta, la chiesa Maria Santissima venne edificata dal popolo normanno sui resti di un tempio pagano. Durante il corso dei secoli, subì diverse ristrutturazioni, e venne ultimata verso l’inizio del XVIII. E’ una chiesa molto piccola, formata da una sola navata, al cui interno è presente una statua in marmo bianco di Carrara che raffigura la Vergine sul cui piedistallo si può notare un bassorilievo rappresentante una città medievale.

Il 29 marzo avviene una festa in onore della passione e morte di Gesù. Le colonne dell’abside vengono allestite con stoffe e drappeggi rossi; il crocifisso ( realizzato da Scipione di Tresa nel 1652) viene portato in processione da 33 “babbaluti”, persone incappucciate con lunghi mantelli che coprono anche il viso. Particolare caratteristica di questi babbaluti è che nessuno conosce la loro identità. Alla fine della processione il crocifisso viene posto sopra una bara, ai piedi della quale è presente un dipinto della Vergine Addolorata trafitta da 7 spade rappresentanti i dolori che ha dovuto patire.

Facebook
Facebook