SAN MARCO D’ALUNZIO
Posto su un colle, l’attuale abitato di San Marco d’Alunzio si mostra in tutta la sua bellezza e ricco di memorie religiose che sono ancora ben conservate. Antichissime le origini del paese che ha visto le dominazioni di Greci, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, ecc e i cui resti sono presenti in molte strutture ivi presenti.
La prima architettura che possiamo vedere salendo verso la città è il “Tempio di Ercole”, antico tempio greco divenuto chiesa cristiana in epoca medievale e rifatto nella facciata in epoca barocca, oggi non più utilizzato come edificio di culto.
Sempre in stile barocco abbiamo anche la “Chiesa dell’Ara Coeli”, ovvero altare del Cielo, elegante nelle linee architettoniche, che incanta per lo splendido marmo rosso, estratto localmente, usato per le possenti colonne marmoree che sostengono la pesante struttura, per l’armonia del campanile con le sue grandi finestre, le tre grandi navate percorribili che sorprendono per la magnificenza, la cappella decorata con stucchi settecenteschi e restaurata più volte nel corso degli ultimi secoli e naturalmente per lo straordinario “Crocifisso Ligneo” di Scipione Li Volsi, famoso artista specializzato nella lavorazione del materiale, risalente all’anno 1652.
Dal XVII sec. ci accoglie la “Chiesa Madre”, dedicata a San Nicola e San Marco, inizialmente contesa tra questi due culti, ma in seguito condivisa dai due divini. Molto semplice nella geometria delle forme e abbellita dal marmo rosso locale, come quasi ogni chiesa del paese, questo edificio fu costruito nel 1616, e presenta tre portali, di cui quello centrale costituito da un arco a tutto sesto. Presenta invece un’unica navata, con dodici cappelle laterali ciascuna adornata di opere datate dal XVII al XVIII sec.
La particolarità moderna di questa chiesa è presente nella facciata, visibile sia dall’esterno sia dall’interno della costruzione. È appunto la vetrata, difatti è stata elaborata molto recentemente, solamente nel 2008, dal maestro Franco Nocera, già incontrato durante la visita della Concattedrale.
Poco conosciuta è invece una chiesa dalla storia molto particolare e dall’impronta mista, che fonde influssi cattolici e ortodossi. Infatti è qui che, nel secolo scorso, una comunità ortodossa proveniente dall’Europa Orientale che, non trovando alcun posto dove predicare la propria fede, giunsero a un accordo per trasformare una chiesa cristiana poco utilizzata in un tempio ortodosso, come si può evincere dalle figure del tipico stile a sfondo dorato e le numerosissime scritte in greco. È anche presente una piccola collezione di oggetti votivi legati a quella fede, accessibile tramite una porticina situata sul lato sinistro della chiesa a navata unica.
Tutti i preziosi manufatti e oggetti sacri provenienti dalle 22 chiese sparse in tutto il paese sono infine riuniti e custoditi nella “Chiesa-Museo di San Giuseppe”, inaugurata nel maggio del 1996 e crollata a causa di un terremoto, è stata restaurata e costituisce la prima iniziativa culturale del secolo realizzata da una comunità parrocchiale della Diocesi di Patti. Con i suoi oggetti d’arte, le campane che conserva e le testimonianze dell’influenza della chiesa sul territorio che conserva, è l’ideale tappa finale per il riepilogo della nostra visita al paese straordinariamente ricco di cultura di San Marco D’Alunzio.